Emilio Vedova


Emilio Vedova nasce a Venezia nel 1919. Autodidatta di formazione, fin dagli esordi si oppone al Neorealismo, passando attraverso diverse esperienze figurative, tra cui l'Espressionismo del gruppo "Corrente".
Negli anni '50 approda a quella complessa tendenza genericamente nota come "Informale", ponendosi anzi come uno dei maestri protagonisti della rottura tra pittori figurativi e non figurativi.
La definizione di informale appare comunque estremamente riduttiva se riferita all'opera di Vedova: la sua pittura sembra infatti voler partecipare sia della libertà tipicamente informale, che della ferma volontà di organizzazione spaziale espressa nel segno, nero e violento.
La costruzione dello spazio nei dipinti di Vedova parte dalla concezione di uno spazio ribaltato dal fondo alla superficie, che giunge a suggerire la propria dimensione proiettandola all'esterno del quadro. In questo spazio "vitalizzato" i segni-forma si organizzano senza limiti di movimento, con una violenza che preannuncia una catastrofe imminente.
Vedova non crede alla "bella pittura", e carica la propria arte, come lo stesso operare artistico, di una profonda responsabilità morale: "La pittura è, come la vita, una  nuova scelta, nuova responsabilità... niente è facile per me, la mia mano non si muove senza mesi di studio preparatorio, senza un continuo approfondimento della coscienza".
Emilio Vedova muore a Venezia nel 2006.